La Fisica Unigravitazionale ha il dono della
"profezia"

Pagg.48-50:



State leggendo in visione diretta un ragionamento dalle pagg.48-50 del numero di
maggio-agosto 1973 del periodico napoletano Tempo nuovo, del quale si mostra la
copertina. Se ne deduce che in quel saggio (La gravità e le altre
"forze" di Renato Palmieri), dedicato alla critica delle leggi di Keplero,
Galileo e Newton e interamente riprodotto nella sez.V di questo sito, l'autore aveva
previsto nei minimi dettagli, anticipando ogni possibile obiezione, le modalità secondo
cui sarebbe caduta ventun anni dopo su Giove la cometa Shoemaker-Levy e tutto quanto
doveva diventare con essa argomento della presente sezione XI. Non ci sarebbe stato
bisogno di questo supplemento, poiché di tutto ciò avevamo già dato ampia relazione sia
nella sez.II (cap.VI Gravità-Massa) sia - come ora s'è detto - nella sez.V. Ma
altro è una citazione, altro una documentazione visiva dall'originale.
E' anche naturale che in un testo così ampio e denso, come quello che si estende per
undici sezioni del sito, possa sfuggire qualche trattazione già esistente: specialmente
alla dimostrata disattenzione degli astrofisici contemporanei. Vogliamo solo puntualizzare
che la "virtù profetica" della fisica unigravitazionale, esercitata in tempi in
cui era pazzesco contestare Galileo e Einstein, nasce dal punto 5) del precedente
"Atto di Morte della Relatività": ovvero dal concetto stesso di
"unigravitazionalità", per il quale la gravitazione doveva comportarsi
esattamente come l' elettromagnetismo di uno spettrografo di massa, deviando e accelerando
di più in senso centripeto le masse minori rispetto alle maggiori.
La "profezia" qui documentata non fa che blindare punto per punto il
contenuto di questa sezione contro i soliti trucchi formalistici usati dai fisici teorici
per cambiare le carte in tavola, spiegando senza spiegare come - secondo loro - vanno le
cose dell'universo.