LA PAGINA DEI LETTORI
SECONDA PARTE
Le lettere precedenti rappresentano la fase "storica" del nostro rapporto col pubblico di Internet dal 1997 ad oggi (inizio 2001). Apriamo a questo punto, con un collegamento ipertestuale, una pagina che metta in chiaro - in un istruttivo confronto col comportamento delle persone normali rivelato dalla corrispondenza precedente - quale sia stato l'atteggiamento del mondo scientifico ufficiale verso la nuova fisica. Così facendo, daremo ai lettori "l'altra campana", un Carnet accademico esemplificativo, perché il dibattito sia a trecentosessanta gradi e riguardi le due facce della medaglia. Cliccare sul titolo ora dato, per prenderne visione.
Continuiamo intanto a pubblicare, salvo esplicito diniego degli autori, le lettere che ci pervengono.
(43) 11 febbraio 2001
Oggetto: Conosce Cassani?
Egr. Sig. Palmieri,
(44) 20 febbraio 2001
La lettera precedente dimostra, come altre, l'utilità anche tecnica della nostra PAGINA DEI LETTORI, che contribuisce a fermare l'attenzione di tutti i lettori su qualche punto del discorso unigravitazionale e, attraverso il chiarimento richiesto, ci dà modo di fare delle osservazioni di carattere più generale.
Per esempio, la faccenda del "serpentello", che ricorre nei libri e negli articoli di fisica come surrogato grafico di un'onda elettromagnetica, è rivelatrice di un fatto che pochi conoscono: e cioè che nessun fisico sa come mettere insieme in modo reale e non simbolico i caratteri richiamati dal nostro lettore della "longitudinalità" e della "trasversalità" del campo elettromagnetico. Per non lasciarsi ingannare dai tentativi di spiegazione da parte di qualche patentato di turno, si legga quanto dice sull'argomento in modo indubitabile Erwin Schroedinger in Che cos'è la materia (LA FISICA E L'ATOMO, Zanichelli editore):
Un'interpretazione dei fenomeni ondulatori ampiamente convalidata dagli esperimenti è questa: in ogni punto di un treno d'onde che si propaga uniformemente c'è una duplice connessione delle strutture di interazione, che si possono distinguere in "longitudinali" e "trasversali". La struttura trasversale è quella dei fronti d'onda e si manifesta in esperimenti di interferenza e diffrazione; la struttura longitudinale è quella delle normali d'onda [semplificando: la struttura radiale] e si manifesta nell'osservazione delle singole particelle. Però questi concetti di struttura longitudinale e trasversale non sono esattamente definiti e assoluti, poiché non lo sono nemmeno quelli di fronte d'onda e di normale.
Dice anche delle due strutture, per maggior chiarezza:
... per quanto riguarda la loro unificazione in un singolo quadro concreto e tangibile, le opinioni sono così discordi che molti la ritengono addirittura impossibile. Io abbozzerò brevemente una connessione: ma non aspettatevi che un quadro uniforme e concreto si delinei davanti a voi e non date la colpa dell'insuccesso alla mia incapacità di esporre o a una vostra mancanza di intelligenza - nessuno c'è ancora riuscito.
Ebbene, se riguardate il logo del sito di Fisica Nuova, vedrete i fronti d'onda avanzare ruotando trasversalmente rispetto a raggi ideali partenti dal centro di propagazione. E' la prova inequivocabile che la geometria del campo unigravitazionale, disegnata dalla "equazione cosmologica", è esattamente quella inscritta nei fenomeni e nelle forme della natura. Tornando a uno dei capitoli della sezione I, quello sull'insetto e la luce, si vedranno tracciati anche quei raggi e si capirà leggendo perché l'insetto va spiraleggiando verso la luce: è che i suoi organi di senso conoscono la struttura reale del campo elettromagnetico, a differenza dei fisici ufficiali, che la ignorano del tutto.
(45) 22 febbraio 2001
Gent.mo Prof. Palmieri,
Sto leggendo ed approfondendo con molta attenzione il
suo trattato sulla
Fisica Unigravitazionale ma ho necessità di un
chiarimento :
- secondo l' Enciclopedia Italiana - Treccani :
Eotvos Roland ( 1848-1919 Budapest) "....si occupò
di questioni
riguardanti il campo gravitazionale e campo magnetico
terrestre .. ideò
una bilancia di torsione e riuscì a dimostrare che
l'accelerazione di
gravità è costante per ogni corpo e che massa
inerziale e massa
gravitazionale coincidono .."
Come vede quanto rilevato ha un contenuto diverso anzi
esattamente
all'opposto di quanto lei afferma.
Il mio pensiero libero da qualsiasi pregiudizio non mi
permette di
accettare quanto detto da Treccani come Vangelo ma, al
contempo, desidero
da lei delucidazioni e riferimenti probanti che Eotvos
ha rilevato una
maggiore accelerazione relativamente a corpi di massa
inferiore .
La ringrazio in anticipo per la sua cortese risposta.
Troiano Emanuele
Egr. Sig. Troiano,
la ringrazio dell'attenzione e della sua importante domanda.
Il capitolo VI
("Gravità - Massa") della sezione II del mio sito e
l'introduzione al mio
articolo "La gravità e le altre forze" del 1973,
riprodotto nella sezione V,
le chiariranno il problema La sua citazione dalla
Treccani riguardante
Eotvos è rimasta vera fino al gennaio 1986, allorchè i
risultati di
quell'esperimento di Eotvos con la bilancia a torsione sono
stati rivisitati
e ricontrollati da un gruppo di ricercatori americani, i quali
hanno trovato
che il "principio di equivalenza" tra massa
inerziale e massa gravitazionale
non era vero, come invece pensava di avere dimostrato Eotvos:
la massa
minore è accelerata più di quella maggiore e quindi cade
prima (ovviamente
in assenza di aria). La smentita venuta quell'anno a Eotvos
suscitò un
grande clamore, come ho documentato nel sito, anche perché ne
risultava
distrutto un principio cardine della relatività. In seguito
gli ambienti
accademici, secondo il loro costume, hanno cercato di negare o
far
dimenticare l'infortunio. Ma il significato più straordinario
dell'avvenimento sta nel fatto che il crollo del principio di
equivalenza,
verificatosi nel 1986, era stato da me previsto nell'articolo
citato sopra,
quindi con tredici anni di anticipo, negli stessi precisi
termini della
successiva verifica, e veniva pienamente confermato dalla
caduta su Giove
della cometa Shoemaker-Levy, avvenuta nel luglio del 1994: i
frammenti
minori della cometa precedettero in netta prevalenza quelli
maggiori nella
caduta su Giove. E' questo l'argomento dell'intera sezione XI
del sito. Il
fenomeno della diversa accelerazione per masse diverse è di
fondamentale
interesse teoretico, perché conferma ulteriormente l'identità
tra campo
gravitazionale e campo magnetico, nel quale ultimo le
particelle di massa
minore subiscono, per l'appunto, un'accelerazione maggiore di
quelle più
grandi. Come vede, non c'è contraddizione tra la sua
citazione dalla
Treccani e le mie argomentazioni, perché la dimostrazione di
falsità del
principio di equivalenza non risale a Eotvos, ma è di molti
anni posteriore
alla pubblicazione originaria di quei risultati.
Sono lieto di averle potuto chiarire la questione e spero di
continuare a
fruire della sua cortese attenzione. Cordiali saluti.
Renato Palmieri
(46) 11 marzo 2001
Oggetto: Precisazioni.
La lettera seguente è di grande significato. Definire con una espressione ognuna delle mail che hanno trovato posto nella nostra Pagina dei Lettori è sempre difficile, perché può apparire riduttivo nei confronti di tutte le altre. Come in questo caso, dal momento che in realtà per noi sono tutte indistintamente "di grande significato". Qui vogliamo dire che la lettera ha una sua particolarità, perché richiama una citazione da un messaggio del medesimo lettore, che facemmo nella rubrica "Lettere a LE SCIENZE" (sezione VIII, n.6 del 9 maggio 1998). Il lettore era allora uno studente di fisica, oggi laureando, del quale apprezzammo subito l'acutezza e lo stile limpido e "classico" del suo scrivere. Ci è sembrato particolarmente interessante - anche in accoglimento della sua attuale richiesta - far seguire alla lettera la corrispondenza pregressa da noi avuta con quel lettore (nn.48-49), ringraziandolo del suo prezioso contributo a un avanzamento reale e non parolaio della conoscenza.
(47) 16 marzo 2001
Oggetto: ci si risente!
Egregio professore,
"… Intanto, dal momento che condivido appieno i
Suoi giusti attacchi a quel tipo di mentalità, tipica
dell`ambiente accademico, che fa del non-senso una sorta
di emancipazione intellettuale dal "basso volgo"
dei non addetti ai lavori, La metto al corrente (nel caso
non ne sia gia` a conoscenza) che e` uscita da poco una
nuova rivista scientifica dal titolo "Scienza
Nuova" (edizione italiana di "New Scientist").
Nel secondo numero di tale rivista (che ho acquistato
circa un'ora fa) viene riportata una serie di articoli sul
"problema del tempo" nella fisica teorica. C'e`
da mettersi le mani ai capelli! E` veramente incredibile
come ci si possa perdere negli artifici matematici a
scapito di quel vero "senso fisico" che dovrebbe
caratterizzare l'osservazione della natura dei fenomeni.
So che Lei ha gia` spedito numerose lettere al mensile
"Le Scienze" per illustrare il penoso brancolare
nel vuoto della cosiddetta "fisica moderna". Ho
dunque pensato che avrebbe potuto interessarLe sapere
della nascita di questo nuovo giornale che, sotto il
fuorviante titolo "Scienza Nuova", si dimostra
essere nient'altro che l'ennesimo bollettino di
quell'establishment "scientifico" che in realtà
sappiamo non portare nulla di veramente innovativo (e
nemmeno di scientifico) alla conoscenza umana."
Intendo ringraziarla per il riserbo dimostrato nel non aver citato il mio nome, tuttavia preferirei che invece lo facesse. Non è un delitto esprimere le proprie opinioni (anche se purtroppo talvolta si paga per questo). Oltretutto sono prossimo alla laurea ;-) e per giunta in un campo che (per la fisica ufficiale) non si può certo dire sia strettamente connesso con le grandi teorie da lei attaccate :-)
La ringrazio per l'attenzione e spero di aver modo, quanto prima, di documentarmi come si deve su tutto il materiale da lei messo a disposizione sul WEB.
Cordiali saluti,
Ettore
P.S. Spero non ne avrà a male se spedisco questo messaggio per conoscenza anche ad un mio carissimo amico, anch'egli fisico.
(48) 27 aprile 1998
Egregio signor Palmieri,
mi chiamo Ettore Murabito e sono uno studente di Fisica
presso l'Università di Padova.
Ho avuto occasione di visitare il Suo sito "La Fisica
Unigravitazionale e l`equazione cosmologica".
Sono rimasto molto colpito dal coraggio da Lei dimostrato
nell'attaccare quel becero accademismo e quello sciocco
conformismo che ha sempre caratterizzato i cosiddetti
detentori del sapere "scientifico".
Confesso di non avere avuto il tempo di leggere tutto il
materiale disponibile nel sito sopracitato. Ho cercato di
stampare e di salvare su un floppy qualche pagina ma mi è
stata negata la possibilità di eseguire sia l`una che
l`altra operazione (probabilmente anche a causa della mia
inesperienza nell'usare la rete).
Mi piacerebbe dunque sapere se viene pubblicato un
bollettino che riporti le questioni affrontate nel vostro
sito (dalla battaglia di Arp contro la teoria del Big Bang
alla fusione fredda), e, in caso affermativo, se e come è
possibile riceverlo.Mi farebbe enormemente piacere
ricevere una Sua risposta, e a questo scopo riporto qui di
seguito il mio indirizzo Internet cui potrà fare
riferimento:
ettorem@freemail.it
Distinti saluti
Ettore Murabito
(49) 4 maggio 1998
Oggetto: Informazione.
Egregio professor Palmieri,
mi ha fatto enormemente piacere ricevere la Sua lettera,
spedita in risposta alla mia prima e-mail, sia per
l'attenzione gentilmente accordatami (na fa prova anche
la tempestività del suo graditissimo riscontro), sia per l'onore
che mi ha fatto nell'avere intitolato il suo scritto "Complimenti".
Ammetto che nel momento in cui le scrivo non ho ancora avuto modo di documentarmi adeguatamente
sulla Fisica Unigravitazionale, ed è quindi probabile che le domande che mi piacerebbe
rivolgerLe possano per Lei rivelarsi motivo di tedio nel darvi risposta, dovendo magari ripetersi
nello scrivere ciò che è già riportato
esaurientemente nei testi disponibili presso il sito del vostro gruppo. Preferisco quindi portare
pazienza ed attendere di venire in possesso di tutto il materiale da voi messo a disposizione.
Intanto, dal momento che condivido appieno i Suoi giusti
attacchi a quel tipo di mentalità, tipica dell`ambiente accademico, che fa del non-senso una
sorta di emancipazione intellettuale dal "basso volgo" dei non addetti ai lavori, La metto al
corrente (nel caso non ne sia già a conoscenza) che è uscita da poco una nuova rivista
scientifica dal titolo "Scienza Nuova" (edizione
italiana di "New Scientist"). Nel secondo numero di
tale rivista (che ho acquistato circa un'ora fa) viene riportata una serie di articoli sul "problema del
tempo" nella fisica teorica. C'è da mettersi le mani ai capelli! E` veramente incredibile come ci
si possa perdere negli artifici matematici a scapito di quel vero "senso fisico" che
dovrebbe caratterizzare l'osservazione della natura dei fenomeni.
So che Lei ha già spedito numerose lettere al mensile "Le Scienze" per illustrare il penoso
brancolare nel vuoto della cosiddetta "fisica moderna". Ho dunque pensato che avrebbe potuto
interessarLe sapere della nascita di questo nuovo giornale che, sotto il fuorviante titolo "Scienza
Nuova", si dimostra essere nient'altro che l'ennesimo bollettino di quell`establishment
"scientifico" che in realtà sappiamo non portare nulla di
veramente innovativo (e nemmeno di scientifico) alla conoscenza umana.
Con sincera stima
Ettore Murabito
P.S. Ho frequentato il liceo scientifico
Sulla fenomenologia "repulsiva":
(50) 1 aprile 2001
Oggetto: Proprietà Diamagnetica.
Salve Renato,
mi scusi il disturbo, sono incappato su Internet nella
sua Teoria Unigravitazionale e oltre ad
essere interessato in generale alle teorie alternative,
soprattutto se
eretiche ho trovato molto gradevole il suo approccio
semplificativo della
realtà energetica del cosmo, ma dopo una euforia
iniziale devo notare che
questa semplificazione rischia di essere troppo
semplicistica, anzi quasi
infantile, nonostante l'evidente livello di competenza
che lei dimostra, ma
non ho letto tutto e sono qui direttamente a chiederle,
se ha un momento di
tempo, come viene giustificata in chiave
Unigravitazionale la proprietà
di forza evidentemente repulsiva di materiali che
manifestano proprietà
Diamagnetica in determinate condizioni di bassa
temperatura, sottolineando
anche il fatto che l'evidenza della forza repulsiva sta
nel fatto che essa
avviene e si rende comodamente rivelata in un ambiente
macroscopico e non
subatomico.
Lo stesso discorso ovviamente vale per delle semplici
calamite che poste
con lo stesso segno si respingono, ma trovo ancor più
enigmatica la
proprietà Diamagnetica, ora io non so indicarle i
materiali specifici, ma
ho visto che taluni materiali raffreddati con azoto
diventano fortemente
Diamagnetici tanto da levitare su barre di metallo.
Non mi dilungo oltre visto che il suo tempo sarà
limitato, ma certamente
il problema se lo sarà posto anche lei...
Saluti da Massimiliano
IL TRAGUARDO
L'ormai mitico "bambino" di Andersen della lettera precedente, il quale, grazie alla tabula rasa della sua candida mente, riconosce la "nudità" della fisica attuale e si avvia alla scoperta dell'universo unigravitazionale, ci sembra la giusta metafora con cui affidare al già vasto pubblico di Fisica Nuova anche la parte progettuale e dialogata del sito, che abbiamo denominata CONVENTIO 2001. E' qui, appunto, "il traguardo" della seconda tappa del nostro cammino (che dura da oltre quattro anni), dopo quello raggiunto il 22 ottobre del 2000 con la conclusione del discorso più strettamente tecnico, che si può leggere in "Programma operativo" della sezione IX.
Rimane sempre aperto, come già dicemmo in quella data, il colloquio col pubblico dei lettori attraverso i vari canali della comunicazione, telematica o usuale. Continueranno, ovviamente, ad essere attivi e visitabili il sito principale e quelli ad esso collegati su Internet. Aggiungiamo che è oggi disponibile il CD col testo integrale uscito sul Web: si può fare richiesta delle modalità di ricezione scrivendo a repalmi@tin.it o a catluc@tin.it E' anche in preparazione un prototipo di libro da dare alle stampe.
Il messaggio che il Gruppo Fisica Nuova lanciò il 29 luglio 1997 - "Una fisica per il Terzo Millennio" - (sez.X) ha oggi alimentato un così esteso fermento di commenti e di adesioni da far considerare ormai inevitabile il suo non lontano inveramento. Con tale fiducia salutiamo chiunque abbia a noi dedicato la propria cortese attenzione.
Napoli, 27 Aprile 2001