LE TROMBE DI GERICO

Il titolo è quello di un nostro appello del 21 Marzo 2000, che si trova nella sezione X del sito e che ci fu ispirato dal punto più alto di immaginazione fantascientifica raggiunto nel numero di quel mese della rivista LE SCIENZE. "Risulta che una regione di spazio possa contenere meno di nulla" rimane la sintesi più emblematica delle capacità fantastiche dei fisici contemporanei e della loro strenua fiducia nella forza di imbonimento che l'assurdo esercita sulla gente comune. Riprendiamo quel titolo soprattutto per ricordare ai rappresentanti dell'Accademia che il tempo scorre in direzione di obbligate svolte teoretiche, delle quali diamo qui di seguito il riassunto.
La prima è rappresentata dallo stesso principio di unigravitazionalità, fondamento della nuova fisica. Se si esclude la moltitudine prona di tanti che trinciano giudizi senza capire, è del tutto impossibile che una mente esercitata seriamente a ragionare, solo che decida di leggere con attenzione e senza pregiudizi le pagine essenziali di Fisica Nuova, non si renda conto che in esse sono state demolite una per una tutte le apparenti contraddizioni fenomeniche, che hanno finora impedito di vedere che alla sola gravitazione si riconducono rigorosamente tutte quante le altre presunte "forze" cosmiche, dal macrocosmo galattico fino al cuore dell'atomo. Non resta che attendere il momento in cui sarà universalmente chiaro che l'unificazione delle "forze", inseguita affannosamente dai fisici contemporanei, non richiede un acceleratore dal fantastico circuito di mille anni luce (LE SCIENZE n. 308, articolo di John Horgan), ma si realizza - per così dire - in un bicchier d'acqua. Dovrebbe essere ormai evidente per tutti che l'aggettivo unigravitazionale contrassegnerà la fisica del Terzo Millennio.
La seconda scadenza, il fisico odierno la incontra  poco più in là, dove il suo bambino sta portando all'orecchio una conchiglia per sentirvi "il suono del mare". Bisognerà che egli si accorga che la conchiglia e la coclea che è nell'orecchio del piccolo non sono solo "somiglianti", ma nascono - come già indica la comunanza etimologica - da una identica propagazione ondulatoria strutturante: quella appunto unigravitazionale, eccentrica e a spirale logaritmica, disegnata dall' "Equazione Cosmologica" e dal suo programma grafico Olopoiema. Tale propagazione, proprio perché polarizzata, spiega il superinfittimento ondulatorio nel densissimo microcosmo subatomico e l'enorme salto moltiplicativo delle forze dette "nucleari" rispetto alla supposta debolezza di quella gravitazionale. Il nostro fisico dovrà finalmente convincersi che è un'assoluta follia usare la formula newtoniana per misurare la gravitazione microcosmica in base alle nude masse, dal momento che Newton, immaginando una gravitazione astrattamente isotropa, ignorava gli effetti della polarizzazione ondulatoria e della densità, fattori quasi ininfluenti nel macrocosmo ma potentissimi nel mondo dell'atomo. La propagazione eccentrica e spirale, a base phi ("rapporto aureo"), con le sue particolari proprietà compositive e di accrescimento similare, impronterà anch'essa - come l'unigravitazionalità - la fisica del nuovo millennio.
La terza novità trova il fisico ancora meno pronto a riconoscerla, ed è quella per cui, se Newton avesse rilanciato la famosa mela verso il cielo, avrebbe dovuto legittimamente ammettere che la mela non era stata realmente "spinta" in alto dalla sua mano, ma che si era instaurato un meccanismo sempre gravitazionale, benché celato da una falsa evidenza contraria, ossia ancora e sempre di "attrazione", questa volta in direzione delle stelle invece che della Terra, come nella precedente caduta. E' comprensibile che l'escludere radicalmente dai fenomeni dell'universo l'idea della "repulsione", per risolverli tutti in manifestazioni in ogni caso attrattive - verso l'interno o verso l'esterno di un sistema -, richieda una rivoluzione più che copernicana nell'organizzazione mentale del fisico tradizionale. E tuttavia egli sarà costretto a tanto, se vorrà sistemare in un contesto coerente e organico le molteplici fenomenologie del cosmo in apparenza contrastanti.
La quarta rivoluzione teoretica sarà indicata dalla stellina natalizia accesa dal bambino di cui si è parlato prima. Anch'essa salirà agli onori della fisica del nuovo millennio, quando si arriverà finalmente a comprendere che quei minuscoli lampi emessi dalla candelina pirotecnica arrivano alla nostra retina come forma primitiva ed unica di materia infinitesima: gli elementari fotoni, atomi assoluti nel senso originario della parola, come nella lingua greca che così designa l'indivisibilità ultima. "L'Universo è luce" non è un retorico modo di dire, ma assume la forza definitoria del biblico"Fiat lux".
L'ultimo dramma del fisico odierno non gli è procurato direttamente dalla fisica unigravitazionale, poiché risale - come il concetto di atomo - all'antichità ed è stato solo rinverdito dalla nuova fisica con un ragionamento rigorosissimo. Egli dovrà solo liberarsi di una serie incredibile di abbagli, che hanno alimentato il mostro concettuale della relatività, e accettare come imprescindibile l'esistenza dell'etere, quale mezzo intermateriale supporto della propagazione ondulatoria gravitazionale.
Ritorniamo, per concludere, alla metafora delle "Trombe di Gerico", sottolineando che i cinque punti precedenti - a prescindere dagli innumerevoli dettagli del discorso cominciato nel 1969 con la nascita della fisica unigravitazionale -, oltre ad essere un passaggio assolutamente obbligato per il pensiero fisico del Terzo Millennio, sono soprattutto, ad avviso del Gruppo Fisica Nuova di Napoli, un fattore di svolta nella generale crisi del mondo moderno. I guasti del secolo scorso, manifestatisi in ogni campo delle attività umane, riprendono a contaminare in modo sempre più visibile e grave i giorni attuali del pianeta. Di fronte a ciò, sarà sempre più difficile e costoso far finta di niente: chi ha la capacità e l'occasione personale di concorrere attivamente a un rinnovamento radicale della società della Scienza, collabori ora. Non mette conto attendere le Trombe di Gerico perché ciò avvenga. 

Napoli, 31 Gennaio 2002